Il momento in cui si ritira l’auto nuova dal concessionario è sicuramente molto emozionante. A volte però l’emozione potrebbe rendere l’acquirente poco accorto a eventuali vizi del veicolo al momento della consegna e la soddisfazione per l’importante acquisto potrebbe durare davvero pochissimo.
Con una recentissima sentenza (Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n. 24731/16), i Giudici del Palazzaccio hanno affrontato proprio un caso del genere e messo il bastone tra le ruote a un venditore che ha dovuto restituire oltre 22 mila euro per aver consegnato un’automobile che a una più attenta analisi e a 48 ore dalla consegna presentava diverse anomalie, tra cui una portiera riverniciata. La Corte Suprema ha condiviso la ricostruzione dell’acquirente che ha riscontrato i vizi a distanza di uno, due giorni dalla consegna; è logico presumere che “quei vizi fossero presenti già al momento della vendita. Stante il brevissimo lasso di tempo intercorso tra la consegna dell’auto e la verifica della sussistenza dei vizi, era inverosimile che in tale limitatissimo periodo di tempo la vettura fosse stata danneggiata per effetto della circolazione da parte del nuovo proprietario e che essa fosse stata altresì riparata”. I vizi rilevati dal compratore, non particolarmente visibili nelle ore serali in cui è avvenuta la consegna, rappresentano secondo i Giudici un difetto di integrità estetica e funzionale del bene, che ne comportano un significativo deprezzamento, tale da integrare l’ipotesi di un inadempimento di non scarsa importanza, rendendo inevitabile la risoluzione del contratto. Tempi duri dunque per i “furbetti” del mercato automobilistico!
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